Dopo Washington, Bruxelles è la città al mondo con più lobbisti

Un passo avanti verso la trasparenza. Il parlamento europeo ha votato martedì 27 aprile 2021 le nuove regole per il registro dei lobbisti che fanno base a Bruxelles. L’accordo interistituzionale rafforzerà una cultura comune di condivisione di informazioni tra Parlamento, Consiglio e Commissione europea. Una vera novità considerato che finora il Consiglio europeo non era tenuto a dare conto degli incontri con i rappresentanti dei gruppi di interesse. Le nuove misure porteranno a un cambiamento importante alla struttura esistente: i rappresentanti di interessi dovranno registrarsi per poter svolgere determinate attività rispetto a tutte e tre le istituzioni firmatarie, mentre ogni istituzione metterà in atto delle misure complementari di trasparenza per incoraggiare la registrazione.
Nella relazione di accompagnamento, redatta da Danuta Hübner e approvata dalla commissione per gli affari costituzionali, si accoglie con favore che il Consiglio dell’UE non sarà più un mero osservatore del registro pubblico dei rappresentanti di interessi, istituito dal Parlamento e dalla Commissione nel 2011.

Dopo Washington, Bruxelles è la città con il maggior numero di Lobby al mondo, che sono 12.500, solo quelle registrate. 

Dal 2011 il Parlamento e la Commissione hanno un sistema congiunto, volontario, chiamato appunto Registro per la trasparenza ma ora è stato rafforzato, seppure non possa considerarsi completamente obbligatorio. Secondo l’eurodeputata polacca di centro destra, Danuta Hübner, sono state inserite però “nuove regole per impedire di fatto ai lobbisti di poter lavorare se non sono registrati”. Un passo in avanti rispetto a prima. Ma per l’Ong Transparency International questo non basta: bisognerebbe avere- infatti – un sistema in grado di individuare tutti coloro che partecipano al processo legislativo.

“Proponiamo molto semplicemente – afferma Vitor Teixeira, portavoce di Transparency International -di avere un registro obbligatorio che prenda nota di tutte le riunioni che avvengono tra lobbisti e legislatori che siano del Consiglio, della Commissione o del Parlamento europeo. Questo registro deve essere obbligatorio – prosegue Teixeira – perché pensiamo che sia più che legittimo avere un sistema di tracciamento dei rappresentanti delle organizzazioni che incontrano chi sta redigendo o sta contribuendo a redigere una nuova legge. Le normative hanno un impatto diretto sulla vita di 500 milioni di persone – conclude l’esperto – per questo riteniamo che il contenuto delle riunioni tra lobbisti e legislatori, o i loro collaboratori, debbano essere resi pubblici, facilmente accessibili e comprensibili”.

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