eIDAS 2: verso una vera identità digitale europea
La crescente importanza dell’identità digitale richiede strumenti normativi adeguati a livello sovranazionale. In quest’ottica, l’Unione Europea ha introdotto eIDAS 2 (acronimo di electronic Identification, Authentication and trust Services), un aggiornamento legislativo di portata strategica volto a creare un’identità digitale realmente unitaria a livello europeo. Questo nuovo quadro normativo, entrato in vigore nel maggio 2024, mira a rafforzare la sovranità digitale dell’Europa offrendo ai cittadini e alle istituzioni un ecosistema di identificazione elettronica sicuro, interoperabile e controllato dagli utenti.
Il quadro normativo di eIDAS 2
eIDAS 2 è il regolamento europeo che aggiorna e amplia il precedente Regolamento (UE) n.910/2014, ponendo le basi per un Quadro Europeo di Identità Digitale. Nato da una proposta della Commissione nel 2021, il nuovo regolamento ha concluso il suo iter legislativo con l’adozione formale nel 2024. Esso fa parte della strategia del Decennio Digitale 2030 dell’UE, che prevede entro quella data l’accesso universale a un’identificazione elettronica sicura e rispettosa della privacy per tutti i cittadini europei.
In pratica, eIDAS 2 stabilisce regole comuni affinché tutti gli Stati membri offrano ai cittadini e ai residenti la possibilità di disporre di un’identità digitale riconosciuta in tutta l’UE. Ciò significa superare l’attuale frammentazione, dove ogni Paese adotta soluzioni diverse e spesso non interoperabili, e costruire un’infrastruttura unificata per l’identificazione e l’autenticazione online a livello europeo. Il cuore di questa infrastruttura sarà un “portafoglio” digitale personale messo a disposizione da ciascuno Stato membro, che fungerà da identità digitale europea per accedere a servizi sia pubblici che privati in tutta Europa in completa sicurezza.
Obiettivi e novità di eIDAS 2
L’obiettivo principale di eIDAS 2 è facilitare l’accesso a soluzioni di identità digitale sicure e affidabili per tutti i cittadini europei, in ogni settore e in ogni Paese dell’UE. Per farlo, il nuovo regolamento introduce diverse novità chiave nell’ecosistema digitale europeo. Le principali innovazioni includono:
- Portafoglio Europeo di Identità Digitale (EUDI Wallet) – eIDAS 2 prevede la creazione di un portafoglio digitale unico e interoperabile per ogni cittadino UE. Si tratterà di un’app mobile, rilasciata da ciascuno Stato membro entro il 2026, che consentirà a cittadini e residenti di identificarsi online in modo sicuro e di conservare documenti digitali ufficiali. Questo wallet europeo sarà valido in tutti i Paesi dell’Unione, ponendo le basi per una vera identità digitale paneuropea.
- Accettazione diffusa e interoperabilità – Il nuovo quadro garantisce il riconoscimento reciproco delle identità digitali tra gli Stati membri e ne estende l’utilizzo anche al settore privato. Oltre ai servizi pubblici, infatti, eIDAS 2 stabilisce che anche le grandi piattaforme online (i cosiddetti “giganti del web”) e i fornitori di servizi digitali privati che richiedono autenticazione dovranno accettare il Portafoglio di Identità Digitale europeo come metodo di accesso. Questo passo è fondamentale per assicurare un utilizzo universale dell’identità digitale europea, riducendo la dipendenza da schemi di login gestiti al di fuori dell’Europa.
- Attributi verificati e nuovi servizi fiduciari – eIDAS 2 introduce la possibilità di associare all’identità digitale una serie di attributi personali certificati (ad esempio patente di guida, qualifiche professionali, informazioni sanitarie o titoli di studio), tramite attestati elettronici rilasciati da entità competenti. Questi attributi potranno essere conservati nel portafoglio e condivisi dall’utente quando necessario, in modo selettivo e granulare. Parallelamente, il regolamento aggiorna e amplia i servizi fiduciari già disciplinati nel 2014, includendo nuovi servizi come l’archiviazione elettronica certificata di documenti, la registrazione in registri elettronici (es. notarizzazione digitale) e il rilascio di certificati per firme e sigilli elettronici a distanza. L’insieme di queste misure punta a costruire un ambiente digitale più completo, dove identità e documenti digitali possano avere pieno valore legale in tutta l’Unione.
- Sicurezza e privacy “by design” – Un principio cardine di eIDAS 2 è garantire i più alti standard di sicurezza informatica e tutela della privacy. I portafogli di identità digitale dovranno offrire mezzi di autenticazione robusti e certificati a livello europeo, assicurando che solo il legittimo titolare possa accedere ai propri dati. Inoltre, il controllo sulle informazioni personali sarà saldamente nelle mani dell’utente: il cittadino potrà scegliere quali dati condividere e con chi, con la garanzia che i propri dati non saranno comunicati senza consenso e che ogni operazione sarà trasparente e tracciabile. Queste caratteristiche intendono alimentare la fiducia nell’ecosistema digitale europeo, condizione indispensabile per un’adozione diffusa dell’identità digitale UE.
Sovranità digitale europea e impatto strategico
Dal punto di vista strategico, eIDAS 2 rappresenta un tassello fondamentale per la sovranità digitale europea. Dotarsi di un sistema di identità digitale autonomo e sovrano significa per l’Europa ridurre la dipendenza da fornitori esterni (spesso extraeuropei) di servizi di autenticazione e gestione dell’identità. In un contesto in cui colossi del web e social network detengono gran parte delle credenziali digitali dei cittadini, l’avvento di un’identità digitale europea offre un’alternativa gestita nel perimetro normativo UE, in linea con i valori europei di privacy e sicurezza. Ciò contribuirà a tutelare i dati personali dei cittadini europei, mantenendoli sotto giurisdizione e controllo europeo, e a proteggere meglio le infrastrutture digitali da influenze esterne non desiderate.
Inoltre, un’identità digitale unificata è un abilitatore del mercato unico digitale: facilitando transazioni transfrontaliere e l’accesso a servizi in altri Stati membri, eIDAS 2 può stimolare nuovi modelli di business e servizi innovativi basati sulla verifica dell’identità sicura e granulare. Ad esempio, settori come la finanza, la sanità, l’istruzione o i trasporti potranno beneficiare di procedure di onboarding utenti più rapide e affidabili su scala UE, aprendo opportunità a prodotti digitali oggi frenati dalla mancanza di uno standard comune di identità. Le imprese europee che adotteranno soluzioni conformi a eIDAS 2 godranno di un posizionamento strategico migliore, potendo offrire i propri servizi a un bacino di utenti paneuropeo con minori ostacoli regolamentari e tecnologici.
Non va dimenticato che il successo di questa iniziativa dipenderà dalla collaborazione tra settore pubblico e privato e dalla capacità di realizzare implementazioni tecniche efficienti e facilmente fruibili. Investimenti in infrastrutture, standard condivisi e campagne di sensibilizzazione saranno essenziali per favorire l’adozione del Portafoglio di Identità Digitale da parte dei cittadini. Molti osservatori sottolineano come eIDAS 2 collochi l’Europa all’avanguardia della sovranità digitale, purché si riesca a bilanciare efficacemente requisiti di sicurezza, usabilità per gli utenti e flessibilità tecnologica nell’applicazione pratica. In altre parole, l’identità digitale europea avrà un impatto strategico reale solo se saprà essere tanto sicura quanto semplice da usare nel quotidiano.
Il ruolo della biometria come tecnologia abilitante
Nel contesto di eIDAS 2, le tecnologie biometriche possono giocare un ruolo di primo piano come fattore abilitante per l’autenticazione sicura e comoda degli utenti. L’uso di caratteristiche biometriche personali – ad esempio l’impronta digitale, il riconoscimento facciale o dell’iride – potrà consentire ai cittadini di accedere al proprio portafoglio digitale in modo rapido ma altamente affidabile, senza dover ricordare password complesse o utilizzare dispositivi aggiuntivi. Integrando la biometria nei meccanismi di verifica dell’identità, si punta a migliorare sia la sicurezza (grazie all’unicità di tali dati, difficilmente replicabili) sia la user experience (rendendo l’accesso ai servizi digitali fluido e immediato). Naturalmente, l’adozione della biometria dovrà avvenire nel rispetto rigoroso delle normative sulla privacy e della protezione dei dati personali: informazioni sensibili come i dati biometrici andranno custodite e utilizzate con adeguate misure crittografiche e di privacy by design, in modo da prevenire abusi e rispettare i principi etici europei. In definitiva, la biometria rappresenta una possibile chiave tecnologica per dare sostanza all’identità digitale europea, assicurando che sia veramente l’utente – e solo lui – a poter attivare e utilizzare la propria identità digitale in ogni circostanza.
Luca Ugolini