Gli interventi governativi contro il rincaro energetico in Europa
I principali paesi europei hanno destinato somme diverse per contenere il rincaro energetico nell’ultimo trimestre 2021 e nel 2022. Confrontando le somme già previste, il sussidio maggiore rispetto al Pil annuale è stato stanziato da Francia e Italia (0,8 per cento del Pil). Spagna, Paesi Bassi e Regno Unito si sono fermati allo 0,4 per cento del Pil, mentre la Germania si trova a livelli leggermente più bassi 0,3 per cento del Pil.
Nell’interpretare queste cifre occorre però sottolineare che esse si riferiscono a periodi diversi: per esempio, le cifre citate per la Francia sono distribuite nell’intero 2022, mentre quelle dell’Italia sono concentrate nel primo semestre dell’anno. Se ci focalizziamo soltanto su quest’ultimo, l’Italia ha stanziato 11,2 miliardi, valore superiore rispetto ai sussidi francesi, nonostante il nostro Pil sia ben più basso di quello francese.
L’Italia ha stanziato 14,8 miliardi di euro a partire dall’ottobre 2021 per far fronte all’incremento di prezzo dell’energia elettrica. Per finanziare, in parte, queste maggiori spese, è stato introdotto un “meccanismo di compensazione a due vie” sul prezzo dell’energia prodotta da impianti e fonti rinnovabili con durata dal 1 febbraio al 31 dicembre 2022.
La Spagna ha stanziato contro il rincaro energetico 5,3 miliardi di euro tra settembre 2021 ed aprile 2022. Per finanziare parzialmente queste misure nel settembre 2021 sono state aumentate le tasse sui profitti dei produttori di energia idroelettrica e rinnovabile con un gettito previsto di 2,6 miliardi entro marzo 2022.
La Francia ha stanziato quasi 20 miliardi tra il quarto trimestre del 2021 e il 2022, la Germania ha stanziato 8,7 miliardi per il 2022, i Paesi Bassi hanno stanziato 3,2 miliardi per il 2022, mentre, il Regno Unito ha stanziato circa 9,2 miliardi di sterline (circa 11 miliardi di euro).