Inflazione: una tassa implicita

L’inflazione rappresenta una tassa sul risparmio poiché riduce il potere d’acquisto delle attività non indicizzate. Simulando un investimento in Titoli di Stato a 5 anni in diversi periodi temporali tra 2015 e 2020, è possibile quantificare questa tassa. Un BTP a 5 anni emesso ad aprile 2020 aveva un rendimento nominale dello 0,93 per cento; a quella data l’inflazione era zero, quindi il risparmiatore poteva ragionevolmente attendersi un rendimento reale non troppo diverso da quello nominale. Tuttavia, nell’ipotesi che l’inflazione si stabilizzi al 3 per cento – ovvero il valore raggiunto a ottobre scorso – il rendimento reale diventa negativo e pari a -1,6 per cento. In sostanza, con un rendimento reale negativo il risparmiatore trasferisce risorse reali allo Stato. L’esercizio è effettuato con un’inflazione moderata, ma considerando i bassi rendimenti che prevalgono sul mercato obbligazionario, il costo che essa comporta non può essere del tutto trascurato.

 

Fonte OCPI

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