Le istituzioni europee devono vietare le porte girevoli e il doppio incarico.
Il Qatargate sta assumendo contorni devastanti, secondo la stampa greca sarebbero nel mirino «oltre 60 eurodeputati».
È giunto il momento che le istituzioni europee mettano in atto serie misure per contrastare i fenomeni di corruzione, non è più possibile tergiversare, né assumere posizioni di comodo. Occorrono azioni rapide e decise per non far perdere la fiducia ai cittadini verso le istituzioni europee, con il rischio concreto della loro deflagrazione augurata da tempo dai vari governi autocratici.
Occorre avere un quadro di regole tassativo. Ad esempio, occorre vietare l’aspetto delle porte girevoli o del doppio incarico, non può essere che un parlamentare in carica possa svolgere attività di lobbying o di influenza nel corso del suo mandato.
In Europa esiste un quadro di regole che ha delle maglie larghe, con controlli blandi. Non sono segnalati i doppi incarichi dei parlamentari o degli incarichi assunti dagli ex parlamentari o dagli ex commissari.
Il lobbying è un’attività non solo legittima ma seria e necessaria, non è un’attività corruttiva.
È essenziale al decisore pubblico che, per arrivare a determinare scelte e a varare politiche pubbliche, ha la necessità di alimentarsi di diversi punti di vista e delle informazioni dell’impatto che quelle politiche potranno avere. Dall’altra parte, l’attività di lobbying è fondamentale per gli interessi legittimi e particolari portati avanti dalle associazioni e dalle organizzazioni imprenditoriali che hanno la possibilità di esprimere il loro punto di vista su alcuni temi.
Non è più concepibile che associazioni di categorie o grandi aziende pubbliche godano di privilegi che si tramutano in un rapporto preferenziale con il decisore pubblico.
È indispensabile, quindi, che l’attività di lobbying sia svolta da attori nuovi, più innovativi, professionalmente preparati e che operino in un mercato delle decisioni pubbliche liberalizzato, avendo pari possibilità di influenzare e di informare il decisore pubblico.