Perché occorre un governo Draghi bis con piena agibilità politica
La rottura tra i Cinque Stelle e Draghi e le successive dimissioni – respinte da Mattarella – sono il segnale di uno tsunami politico ed economico che potrebbe abbattersi sul nostro Paese e anche su tutta l’Europa, come sostiene il New York Times. Dunque anche dall’altra parte dell’oceano ci guardano con viva preoccupazione. Il consigliere per la sicurezza della Casa Bianca Jake Sullivan è quasi esplicito: “Direi che il presidente Biden ha un profondo rispetto per il primo ministro Draghi, quindi ovviamente sta seguendo molto da vicino l’evolversi della situazione e vedremo che cosa succede”.
Vediamo quali saranno le conseguenze dell’eventuale uscita di scena di Draghi per la nostra economia, in una fase in cui l’inflazione continua ad aggiornare livelli record e la tenuta del sistema sociale e di quello economico è messa a dura prova dalla congiuntura.
Le Borse hanno già chiuso nei giorni scorsi con indici negativi; si fermano tutti i provvedimenti in cantiere e quelli all’esame del Parlamento; sono a rischio le misure a sostegno di famiglie e imprese, il promesso taglio del cuneo fiscale, l’attuazione del Pnrr, la corsa per gli stoccaggi del gas. L’intera politica economica subirebbe un brusco arresto nel caso in cui il passaggio parlamentare di mercoledì prossimo non risolvesse la crisi nel senso della continuità.
È partito quindi un proprio assedio internazionale. Le pressioni su Mario Draghi perché torni sulla sua decisione e accetti di cercare un varco per risolvere la crisi evitando le elezioni anticipate arrivano da ogni parte. Ecco le reazioni della stampa internazionale
Scrive l’Economist
“Il boicottaggio dei Cinque Stelle ha riportato l’Italia in uno stato di incertezza politica, che è diventato ancora più incerto quando il presidente, Sergio Mattarella, ha respinto le dimissioni di Draghi. Gli sconvolgimenti politici potrebbero anche mettere a repentaglio la quota gigante (del valore di oltre 200 miliardi di euro) del fondo dell’Unione europea per la ripresa post-pandemia. La decisione di Mattarella è comprensibile: il voto al senato ha dimostrato che il governo ha la maggioranza anche senza i cinquestelle. Ma se un governo nuovo o frutto di rimpasto è una prospettiva poco attraente per Draghi, nessuna delle alternative sembra particolarmente promettente per l’Italia o l’Europa. Un’opzione sarebbero le elezioni anticipate, che non si possono tenere prima della fine di settembre. Mentre l’altra sarebbe un governo di transizione guidato da una figura meno autorevole dell’uomo che si è guadagnato il soprannome di Super Mario per come ha difeso la moneta unica nel 2012”.
L’agenzia finanziaria Bloomberg
“Con l’Italia sull’orlo del caos, Mario Draghi ha meno di una settimana per raggiungere alcuni difficili compromessi con gli elementi populisti del suo governo che lo hanno appoggiato con riluttanza negli ultimi 18 mesi. La decisione del presidente del consiglio di offrire le sue dimissioni ha fatto precipitare la terza economia più grande della zona euro in una crisi politica paralizzante che potrebbe concludersi con elezioni anticipate proprio mentre il Paese è alle prese con una crisi energetica, l’aumento del costo del denaro e un’’escalation del conflitto in Ucraina. I titoli di stato italiani il 15 luglio sono scesi per il terzo giorno, con lo spread tra il rendimento dell’Italia e quello della Germania arrivato a 213 punti base”.
Le Monde
“L’incertezza sul futuro del governo Draghi non ha mancato di provocare turbolenze sui mercati: il 14 luglio la borsa di Milano ha perso oltre il 3 per cento e il costo del debito dell’Italia è ripartito alla grande, segno del nervosismo dilagante”.
Dall’Austria, Die Presse condivide la preoccupazione di un possibile contagio dell’instabilità italiana
“Questa crisi minaccia di essere dolorosa, e non solo per l’Italia. Grazie a Draghi, Roma ha recentemente giocato di nuovo nella serie A europea, tenendo insieme la fragile struttura dell’Ue insieme a Parigi e Berlino. Ciò che ha colpito il resto d’Europa è stato il modo in cui Draghi ha tenuto sotto controllo i suoi ministri nella coalizione fino alla fine. Questa forma di governo, con Draghi come ‘padre’, ha garantito una relativa stabilità ed efficienza in Italia e rassicurato i suoi partner. Questa sicurezza ora è in pericolo”.
Il quotidiano spagnolo La Vanguardia scrive
“L’ultima cosa che dovrebbe succedere in un paese del G7, nel mezzo di una guerra in Ucraina, con un’inflazione record, i prezzi della benzina alle stelle, il rischio che Mosca tagli il gas e una siccità storica, è una crisi di governo”. L’Italia ha sorpreso l’Europa con un temporale estivo. La scissione causata dall’uscita di Luigi Di Maio dall’M5S ha fatto precipitare l’ultima crisi. Tutto è rimandato al 20 luglio: sarà la volta dei partiti politici, che devono assumersi la responsabilità di decidere se l’esecutivo debba finire. Non è chiaro come sarà risolto il pasticcio. Draghi potrebbe cercare il sostegno dei suoi alleati per continuare a governare, ma potrebbe anche insistere per dimettersi”.
La ricostruzione del quotidiano spagnolo El País
“Mario Draghi ha sorpreso tutti la sera dell’11 luglio con una battuta alla cena dei corrispondenti: un malato terminale ha bisogno di un trapianto di cuore e può scegliere tra quello di un venticinquenne o quello di un banchiere di 83 anni. Con stupore del medico, opta per quello del banchiere. ‘Perché?’, chiede il dottore incredulo. ‘Perché non è mai stato usato’. Il pubblico è scoppiato a ridere. La battuta era ancora più divertente perché raccontata da un ex presidente della Banca centrale europea. Ma forse conteneva anche alcune risposte alla crisi che stava per scoppiare. Politica e banche condividono di volta in volta degli spazi comuni. Ma Draghi, il leggendario salvatore della moneta unica, non ha potuto o non ha voluto disattivare gli impulsi autodistruttivi dei partiti italiani. La colpa diretta della rottura, se avverrà, sarà del Movimento 5 stelle e del suo leader, Giuseppe Conte. Il 30 giugno Draghi aveva avvertito: ‘Non sono disposto a guidare un governo con un’altra maggioranza parlamentare’. È stata una decisione politica e forse anche qualcosa di personale”.
Anche dall’Europa orientale luoghi della principale crisi internazionale si segue la situazione italiana.
“Questa non è una buona notizia per il nostro Paese”, ovvero l’Ucraina. L’opinione espressa da Evropeiska Pravda è abbastanza diffusa sulla stampa di Kiev. Il portale spiega che “Draghi è diventato il principale sostenitore dell’Ucraina nel governo e in Italia in generale. Ha svolto un ruolo chiave nel concedere la candidatura del paese all’Unione europea e ha continuato a sostenere Kiev nonostante la lobby russa e gli attacchi informatici”. Anche il popolare sito d’informazione Fakty.ua scrive: “Draghi è stato uno degli alleati più importanti dell’Ucraina in Europa”.
Come farà il presidente Mattarella ad accettare il voto in queste condizioni? Non sono chiare le scadenze che ci attendono a ottobre e a novembre? Non è chiara la situazione drammatica nella quale stiamo vivendo?